Il titolo più bello. Perché è quello più atteso. Perché unisce, tra l’altro, una delle passioni dell’attuale rettore, Francesco Ubertini, con il suo predecessore, Ivano Dionigi. Perché Bologna è conosciuta come BasketCity e come Alma Mater Studiorum e quando questi due aspetti coincidono è l’apoteosi. Di più, la vittoria nel campionato di basket universitario, ai Cnu del Molise, vale doppio perché dall’altra parte del campo ci sono i tradizionali rivali del Cus Milano. Una rivalità accesa (rimanendo chiaramente nei canoni della sportività e del fairplay) che rende ancora più dolce il successo dei ragazzi del presidente Piero Pagni, del club manager Federico Panieri e di un gruppo (con Chiara Boschi e Agostino Briatico) che in questa settimana ha regalato mille emozioni a Bologna e alla sua università. Ma il successo nel basket…
Anche perché lo scudetto, il diciottesimo della storia (nessuno come il Cus Bologna che dopo i fasti degli anni Cinquanta è tornata a riprende vigore e determinazione negli anni Novant), è anche beneaugurante in una stagione nella quale il Cus Bologna dei canestri volerà a Coimbra, in Portogallo, per prender parte agli Europei. Una rassegna continentale nella quale, per la prima volta, un anno fa, vinse un ateneo italiano (quello di Bologna ovviamente). Il Cus Bologna non fa sconti al Cus Milano, anche se la finale regala emozioni. Doppia gestione in panchina dove lo storico coach Matteo Lolli raggiunge Giorgio Broglia che, in questa settimana, dimostra di avere talento e leadership.
Con Milano finisce 80-72 (15-16, 35-36, 51-56 i parziali) con questo tabellino: Gebbia, Savio, Pado
Zani 10, Chiappelli 12, Polverelli 6. Nel karate, intanto, grazie anche alle capacità del coach Di Mattia arriva una medaglia di bronzo con Vincenza Sberna. Mentre il pugilato conquista la finale nella categoria 81 chili con Cristian Cicale.